Risultati Monitoraggio del bullismo e del cyberbullismo a.s. 2021/2022
Il Monitoraggio, attraverso studi periodici condotti su larga scala, permette di valutare, la presenza e l’andamento dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo nelle scuole italiane. Si articola in due momenti:
FASE 1: rivolta agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado;
FASE 2: rivolta ai docenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.
Il Monitoraggio e i suoi risultati costituiscono un supporto nella progettazione e messa in atto di interventi di prevenzione e contrasto dei fenomeni.
In ottica longitudinale, i risultati annuali possono essere messi in comparazione al fine di cogliere i cambiamenti, e quindi l’impatto, sia delle politiche attuate a livello regionale e ministeriale, sia delle misure messe in atto dalle scuole.
Di seguito, una panoramica integrata dei principali risultati del Monitoraggio 21/22 e una comparazione con i risultati dell’a.s. precedente (20/21).
NOTA MINISTERIALE
I partecipanti
FASE 1: il numero di Istituzioni Scolastiche statali partecipanti non differisce molto tra le rilevazioni 20/21 e 21/22 (765 Vs 757).
FASE 2: il numero delle Istituzioni Scolastiche statali partecipanti aumenta lievemente tra le rilevazioni 20/21 e 21/22 (1.849 Vs 2010)
FASE 1: Il numero di studentesse e studenti partecipanti diminuisce di circa il 26% le rilevazioni 20/21 e 21/22 (314.500 Vs 232.011).
FASE 2: il numero docenti partecipanti aumenta lievemente tra le rilevazioni 20/21 e 21/22 (46.250 Vs 50.538)
La presenza dei fenomeni
PROSPETTIVA STUDENTI E STUDENTESSE: Gli episodi di violenza tra pari sono un fenomeno che continua a coinvolgere un numero considerevole di studenti e studentesse, soprattutto nelle modalità faccia a faccia. In relazione ad un periodo di riferimento di 2/3 mesi precedenti alla rilevazione (maggio 2022), infatti, il 25,3% degli studenti e delle studentesse partecipanti ha riportato di essere stato vittima di bullismo (21% occasionalmente, e 4,3% sistematicamente), mentre il 18,1% di aver preso parte attivamente a episodi di bullismo (15,8% occasionalmente e 2,3% sistematicamente). In relazione alle forme cyber, il 7,9% ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo (6,6% occasionalmente e 1,3% sistematicamente) e il 7,4% di aver preso parte attivamente a episodi di cyberbullismo (6,2% occasionalmente e 1,2% sistematicamente).
Dal confronto tra i risultati del Monitoraggio 20/21 e quelli del Monitoraggio 21/22 emerge una tendenza in aumento, soprattutto rispetto alle forme sistematiche faccia faccia. Tale tendenza è da valutare in successive rilevazioni dati.
PROSPETTIVA DOCENTI: Emerge un forte scostamento tra la percezione degli studenti e quella dei docenti rispetto alla diffusione dei fenomeni. Nelle scuole secondarie di secondo grado, i docenti stimano che la percentuale di studenti e studentesse coinvolte nei fenomeni di bullismo e cyberbullismo sia poco meno del 6%, un dato lontano dalla percentuale di coinvolgimento nei fenomeni dichiarata dagli studenti e dalle studentesse. Questi risultati sono in linea con quelli dell’anno scolastico precedente.
Il bullismo basato sul pregiudizio
PROSPETTIVA STUDENTI E STUDENTESSE: Coloro che nei 2/3 mesi precedenti la rilevazione (maggio 2022) hanno subito prepotenze a causa del proprio background etnico sono stati l’8,8% (6,4%occasionale e 2,4% sistematico), le vittime di bullismo di tipo omofobico sono state il 7,8% (5,7% occasionale e 2,1% sistematico), mentre coloro che hanno dichiarato di aver subito prepotenze per una propria disabilità sono stati il 6,4% (4,5% occasionale e 1,9% sistematico).
Per quanto riguarda le forme di bullismo basato sul pregiudizio, il 6,2% dei partecipanti ha dichiarato di aver agito bullismo etnico (4,6% occasionale e 2% sistematico), il 5,3% di aver agito bullismo nei confronti di pari con disabilità (3,7%; occasionale e 1,6% sistematico), mentre il 4,7% di aver agito bullismo omofobico.
In generale, rispetto alla rilevazione avvenuta nell’anno scolastico precedente, emerge una tendenza all’aumento dei fenomeni di bullismo e vittimizzazione basati sul pregiudizio. Un aumento statisticamente significativo è stato riscontrato nel bullismo omofobico.
Le reazioni degli insegnanti agli episodi di bullismo
Quando in classe avvengono episodi di bullismo o cyberbullismo i docenti possono intervenire in molteplici modi, che vanno dalla mediazione, alla discussione di gruppo, al supporto alla vittima fino all’applicazione di metodi disciplinari nei confronti dei prepotenti. In tutti e tre i livelli di scuola, i docenti hanno dichiarato, in media, di adottare spesso o sempre queste strategie di intervento quando necessario. Diversa è, tuttavia, la percezione degli studenti e delle studentesse delle secondarie di secondo grado, secondo cui i propri insegnanti intervengono solo a volte. Il dato conferma quanto già rilevato nell’a.s. 20/21 e può essere messo in relazione alla difficoltà dei docenti nel percepire la presenza dei fenomeni.
Implementazione degli aspetti normativi: la Legge 71/2017
Con la Legge n. 71 del 2017, “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, sono state introdotte una serie di misure orientate a favorire nei giovani una maggiore consapevolezza sul disvalore dei comportamenti persecutori che, generando emarginazione ed isolamento, possono portare a conseguenze molto gravi sulle vittime. Tra le altre cose, la Legge n. 71 prevede che all’interno di tutte le Istituzioni Scolastiche venga nominato almeno un decente referente per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo.
Dai risultati del Monitoraggio emerge come la maggioranza dei docenti dichiari che nella sua scuola sia stato nominato il referente antibullismo (79,1% primaria; 85,9% secondaria di primo grado; 77,5% secondaria di secondo grado. Tuttavia, solo il 18% degli studenti e delle studentesse della secondaria di secondo grado ha dichiarato di sapere chi sia tale docente. Il 51% ha dichiarato addirittura di non aver mai sentito parlare di tale figura.
Implementazione degli aspetti normativi: la Linee di Orientamento 2021
In generale le Linee di Orientamento 2021 non sono ancora conosciute in maniera approfondita dai docenti delle scuole (solo il 14,3% le conosce in maniera approfondita). Di questi, circa uno su tre ritiene che le Linee di Orientamento abbiano avuto un grande impatto nella propria scuola. Tra le altre cose, le Linee di Orientamento 2021 prevedono che all’interno delle scuole sia istituito un protocollo per la presa in carico e la gestione dei casi di bullismo e cyberbullismo.
L’adozione di un protocollo di presa in carico delle situazioni di bullismo e cyberbullismo si presenta come un processo in progressiva attuazione nelle scuole italiane: il 55,6% dei docenti di scuola secondaria di primo grado dichiara che è stato adottato, così come il 49% della scuola primaria e il 44,7% della secondaria di secondo grado. Similmente, il 46,2% dei docenti della primaria, il 48,7% dei docenti della secondaria di primo grado e il 38,6% della secondaria di secondo grado dichiarano che nella propria scuola è stato istituito il Team Antibullismo/per l’Emergenza. Risultano comunque notevoli le percentuali di coloro che dichiarano di non sapere se nella propria scuola sia stato istituito il Team Antibullismo/per l’Emergenza (primaria 38,8%, secondaria di primo grado 35,6% e di secondo grado 47,1%).
CONCLUSIONI
In conclusione, il bullismo e il cyberbullismo continuano ad essere un serio problema che coinvolge un numero consistente di studenti e studentesse, anche a seguito di un periodo particolare, quale quello pandemico, caratterizzato da isolamento e difficoltà nelle relazioni sociali.
I dati del monitoraggio, inoltre, evidenziano come sia in corso un processo di progressiva attivazione da parte delle Istituzioni Scolastiche per contrastare il bullismo e il cyberbullismo. Anche a seguito dei risultati di questa seconda rilevazione, rimane l’indicazione di accompagnare gli interventi con una più incisiva comunicazione a tutto il personale scolastico e agli studenti e studentesse, rispetto alle misure intraprese. Ciò potrebbe promuovere non solo un più ampio ricorso alle risorse di contrasto ai fenomeni, ma anche favorire l’instaurarsi di un clima di maggiore fiducia verso il contesto scolastico da parte di tutti coloro che lo vivono.